"Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici. La comunione di vita con altri, con famiglie che si appoggiano l’una all’altra, è molto importante e solo così, in questo coinvolgimento della comunità, degli amici, della Chiesa, della fede, di Dio stesso, cresce un vino che va per sempre." (Benedetto XVI alla festa delle testimonianze - VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Milano, 1-3 giugno 2012)

venerdì 5 luglio 2013

LUMEN FIDEI: un primo sguardo


Carissimi,
In una giornata tanto speciale per la Chiesa universale, non potevamo continuare la pausa estiva, tacendo su quanto successo oggi. 
Ma cosa è successo? 
E’ stata pubblicata la prima Enciclica di Papa Francesco. 
Apparentemente nulla di nuovo sotto il sole: tutti i papi hanno scritto encicliche e, ad onor del vero, non tutti i cattolici si sono dati la pena di leggerle. Anzi molti non ricordano neppure gli argomenti trattati in quelle più recenti; il che, ovviamente, è un nostro grave limite, una gravissima mancanza nella nostra formazione di cristiani, perché le encicliche fanno parte del Magistero della Chiesa, ovvero degli insegnamenti che, secondo la nostra fede, sono ispirati dallo Spirito Santo e servono a comprendere meglio le Sacre Scritture, calandole nella nostra realtà e nel nostro tempo.
Ma la “LUMEN FIDEI” pubblicata oggi a firma di Papa Francesco è, come tutti abbiamo sentito da ogni mezzo di comunicazione, la prima enciclica scritta da un pontefice (Benedetto XVI) e completata dal suo successore (Francesco). Su questa circostanza è stato detto di tutto di più, di cotto e di crudo, di favorevole e sfavorevole. A noi tutto questo “gossip” non interessa. 
A noi interessa la ricchezza, la sovrabbondanza della grazia di Dio che in essa è stata riversata attraverso le diverse personalità e sensibilità di Francesco e Benedetto, accomunate, direi unite, dall'unica grande fede in Gesù Cristo, dall'amore per la sua Chiesa e dalla chiamata ad essere vicario di Cristo in terra.

Il senso di questo grande lavoro, mistificato o frainteso dai media, tanto da confonderci, è stato, invece, mirabilmente sottolineato da un passo, che di seguito riportiamo, tratto dall'intervento del Card. Marc Ouellet alla conferenza stampa di presentazione dell’Enciclica.
Alla trilogia di Benedetto XVI sulle virtù teologali mancava un pilastro. La Provvidenza ha voluto che il pilastro mancante fosse un dono del Papa emerito al suo successore e nello stesso tempo un simbolo d’unità, poiché assumendo e portando a compimento l’opera intrapresa dal suo predecessore, Papa Francesco rende testimonianza con lui dell’unità della fede. La luce della fede è così consegnata dall'uno all'altro pontefice, come nelle corse allo stadio, grazie «al dono della successione apostolica» mediante la quale «è assicurata la continuità della memoria della Chiesa» come pure la «certezza di attingere alla sorgente pura dalla quale scaturisce la fede» (49). Noi proviamo dunque una gioia particolare nel ricevere l’Enciclica Lumen Fidei, la cui modalità condivisa di trasmissione illustra in maniera straordinaria l’aspetto più fondamentale e originale da essa sviluppato, la dimensione della comunione nella fede. Questa enciclica parla in realtà esprimendosi in un "noi" che non è maiestatis ma bensì di comunione. Essa parla della fede come d’una esperienza di comunione, di dilatazione dell’io e di solidarietà nel cammino della Chiesa con Cristo per la salvezza dell’umanità”.

Noi non ci permettiamo certo di commentare una simile opera con le nostre povere conoscenze, ma ci impegniamo a leggerla, convinti che in essa troveremo un rinnovato entusiasmo e ancora una gioiosa ragione per lavorare nella Vigna del Signore, che è la Chiesa, ma che è anche la nostra vita e che ci potrà aiutare a divenire cristiani migliori, ad essere la lucerna che si mette “sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt. 5,15).

Maria Pia e Antonello


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