"Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici. La comunione di vita con altri, con famiglie che si appoggiano l’una all’altra, è molto importante e solo così, in questo coinvolgimento della comunità, degli amici, della Chiesa, della fede, di Dio stesso, cresce un vino che va per sempre." (Benedetto XVI alla festa delle testimonianze - VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Milano, 1-3 giugno 2012)

domenica 17 febbraio 2013

Riflessioni quaresimali nell'Anno della Fede

Al termine dell'incontro di questa sera abbiamo ricordato tre frasi estratte dagli interventi di Papa Benedetto XVI in questi giorni:

"Nei momenti decisivi della vita ma, a ben vedere in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: VOGLIAMO SEGUIRE L'IO O DIO? L'interesse individuale o il vero bene, ciò che è  realmente bene?" (Angelus di oggi, 17 febbraio 2013)

"Così cresce la Chiesa: insieme con Pietro, confessare Cristo, seguire Cristo. E facciamo questo sempre." (Incontro con il Clero Romano del 14 febbraio 2013)

"Può darsi che vi disprezzino, come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano. Sarà allora che una vita profondamente radicata in Cristo si rivelerà realmente come una novità, attraendo con forza coloro che veramente cercano Dio, la verità e la giustizia." (Lectio ai seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore, 8 febbraio 2013)

Abbiamo poi concluso citando il Ministro generale dei frati minori, Fr. José Rodríguez Carballo, che, ha scritto al Santo Padre bellissime parole di ringraziamento a nome di tutti i consacrati: "Beatissimo Padre (...) Lei ci esortava ad una fede che sappia riconoscere la sapienza della debolezza. Ci rassicurava, anzi, affermando che “quando la durezza e il peso della croce si fanno sentire, non dubitate che la kenosi di Cristo è già vittoria pasquale”. A qualche giorno di distanza, la forza autorevole di queste Sue parole diviene per noi l’icona nella quale ammirare il gesto d’amore col quale Ella, lasciando il Pontificato, intende dedicarsi con tutto il cuore ad una vita dedicata alla preghiera per il bene della santa madre Chiesa. Sì, proprio nella Sua kenosi (="svuotamento", indica la rinuncia di Gesù Cristo alle sue prerogative divine e l’accettazione integrale della condizione umana - n.d.a.), Santo Padre, noi contempliamo la vittoria pasquale di Cristo! Proprio nel Suo volto, scorgiamo la luce gloriosa di Colui che, morto sulla croce, ci ha inondati di splendore!"

Lasciamo qui queste frasi perché possano guidarci nella nostra riflessione personale in questo anno della fede.





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