"Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici. La comunione di vita con altri, con famiglie che si appoggiano l’una all’altra, è molto importante e solo così, in questo coinvolgimento della comunità, degli amici, della Chiesa, della fede, di Dio stesso, cresce un vino che va per sempre." (Benedetto XVI alla festa delle testimonianze - VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Milano, 1-3 giugno 2012)

domenica 29 settembre 2013

Si ricomincia ...

Carissimi, 
dopo la pausa estiva, eccoci pronti con le nostre famiglie a riprendere il cammino alla sequela di Gesù per radicarci più profondamente nella fede in Cristo Signore e impegnarci sempre più a testimoniare con la nostra vita le meraviglie del suo amore. 
Quest'anno inizia subito con un grande evento: la partecipazione al pellegrinaggio delle famiglie sulla tomba di San Pietro, in occasione dell'anno della fede, voluto da Benedetto XVI e confermato da Francesco. Molti di noi parteciperanno portando nel cuore e nelle preghiere coloro che non potranno venire. Sarà un importante momento di fraternità e condivisione, che creerà, come sempre, comunione e unità fra noi, ma soprattutto ci darà l'occasione per fare esperienza di Chiesa, della Chiesa una e universale che professiamo nel Credo. Condividere gli stessi, ristretti, spazi con centinaia di migliaia di famiglie che, pur con età, lingue, tradizioni, culture diverse, credono nello stesso Dio, professano la stessa fede in Gesù Cristo unico Salvatore, ci fa sentire davvero un corpo ed un anima sola, “corpo di Cristo e sue membra” (1Cor 12,27): un dono davvero prezioso dello Spirito che arricchisce la nostra vita e la trasforma, perché ci aiuta a comprendere che non siamo una piccola comunità chiusa nel nostro santuario, ma facciamo parte di una realtà immensa. 
E per questa Chiesa una e universale ci impegneremo e lavoreremo quest’anno con le nostre famiglie, negli incontri quindicinali, nelle consuete giornate di ritiro e nei momenti forti, come la festa della Santa Famiglia e la giornata per la vita, in cui siamo più intensamente chiamati a dare “ragione della speranza che è in noi” (1Pt 3,15).   
 Dunque, iniziamo il cammino di questo nuovo anno con l’esortazione di Papa Francesco: “Dovunque andiamo, anche nella più piccola parrocchia, nell’angolo più sperduto di questa terra, c’è l’unica Chiesa; noi siamo a casa, siamo in famiglia, siamo tra fratelli e sorelle. E questo è un grande dono di Dio!  La Chiesa è una sola per tutti… E’ come in una famiglia: si può essere lontani, sparsi per il mondo, ma i legami profondi che uniscono tutti i membri della famiglia rimangono saldi qualunque sia la distanza… Dio ci dona l’unità, ma noi spesso facciamo fatica a viverla. Occorre cercare, costruire la comunione, educare alla comunione, a superare incomprensioni e divisioni, incominciando dalla famiglia, dalle realtà ecclesiali… La nostra unità non è primariamente frutto del nostro consenso, o della democrazia dentro la Chiesa, o del nostro sforzo di andare d’accordo, ma viene da Lui che fa l’unità nella diversità, perché lo Spirito Santo è armonia, sempre fa l'armonia nella Chiesa”. (udienza generale del 25.9.2013)
Auguriamoci davvero che il nostro piccolo gruppo, vivendo l’unità e la comunione al suo interno, contribuisca a realizzare nella Chiesa l’armonia voluta dallo Spirito del Signore, perché “l’unità è il segno di riconoscimento, il ‘biglietto da visita’ della Chiesa nel corso della sua storia universale”. (Papa Benedetto XVI - Omelia di Pentecoste, 23 maggio 2010).
Buon cammino in Cristo
Maria Pia e Antonello

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