"Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici. La comunione di vita con altri, con famiglie che si appoggiano l’una all’altra, è molto importante e solo così, in questo coinvolgimento della comunità, degli amici, della Chiesa, della fede, di Dio stesso, cresce un vino che va per sempre." (Benedetto XVI alla festa delle testimonianze - VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Milano, 1-3 giugno 2012)

venerdì 29 marzo 2013

Pensieri....

Cari amici,
eccoci giunti al Triduo Pasquale, culmine del nostro cammino nel mistero della storia della salvezza, dopo aver vissuto una Quaresima particolarmente intensa nella preghiera e nelle emozioni. 
Abbiamo assistito alla rinuncia di un santo Pontefice per il bene della Chiesa e all'elezione del suo successore nella persona, per certi versi “esplosiva”, di Papa Francesco. Abbiamo vissuto una giornata di ritiro molto intensa, meditando sulla sofferenza e pregando che i dolori del mondo siano tutti abbracciati nella Croce di Nostro Signore, che solo dà  senso e riscatto ad ogni dolore. Abbiamo condiviso il lavoro nella carità e l’impegno per l’animazione della Veglia Pasquale nella gioia della nostra amicizia …
La fine del pontificato di Benedetto XVI è stata sancita da una frase lapidaria, che ci ha sconvolti, ma dinanzi alla quale nessuna confutazione è stata possibile, come al solito dinanzi alle sue parole: "Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio…”. 
La coscienza!
Ecco, proprio su questa parola, spesso considerata obsoleta, quasi antiquata nel nostro tempo, vogliamo riflettere in preparazione alla Santa Pasqua. 
Anche perché a Pasqua è tempo di confessioni. Papa Francesco ci ha parlato subito della misericordia di Dio, del suo desiderio instancabile di perdonarci; “siamo noi”, ha detto, “che ci stanchiamo di chiedere perdono”. E questo forse proprio perché non siamo più abituati ad esaminare la nostra coscienza davanti a Dio. E non solo qualche attimo prima di accostarci al sacramento della riconciliazione, ma sempre, dinanzi ad ogni situazione che viviamo, ad ogni contrasto piccolo o grande in cui anche involontariamente veniamo a trovarci: siamo proprio sicuri di essere sempre a posto, di fare sempre la cosa giusta al momento giusto, e che sono gli altri, semmai, a sbagliare nei nostri confronti, a fraintendere le nostre intenzioni, ad agire male?
Non vogliamo rimproverare nessuno, anzi interroghiamo innanzitutto noi stessi. Ma pensiamo davvero che davanti ad una pagina del Vangelo, davanti ad OGNI pagina della Scrittura dobbiamo interrogarci, confrontarci con noi stessi, guardarci dentro e chiederci: il Signore sta parlando proprio a me; in tutta coscienza, in tutta onestà, posso io dire di vivere pienamente quella Parola come cristiano, di corrispondere alla proposta che il Maestro mi sta facendo? E non solo nella nostra vita di fede, ma anche nelle nostre relazioni con gli altri, con tutti (perché le due dimensioni sono inscindibili)! 
Se la nostra risposta è no, è davvero l’ora di cominciare a togliere le travi dai nostri occhi, senza guardare le pagliuzze in quelle degli altri: per cominciare davvero a vivere da cristiani, cioè ad “Uscire da se stessi, da un modo di vivere la fede stanco e abitudinario, dalla tentazione di chiudersi nei propri schemi che finiscono per chiudere l’orizzonte dell’azione creativa di Dio” (Papa Francesco all'udienza generale del 27 marzo 2013), perché “diventare cristiani è qualcosa di molto semplice, ma anche di profondamente rivoluzionario. Significa compiere una rivoluzione copernicana. Considerare noi stessi non più come il centro attorno a cui devono ruotare gli altri, ma cominciare invece a riconoscere di essere una delle tante creature di Dio che si muovono tutte insieme intorno a Lui, che è il vero centro." (Joseph Ratzinger, "Il senso dell'esistenza cristiana")

BUONA PASQUA DI RESURREZIONE A TUTTI
Maria Pia e Antonello


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