"Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici. La comunione di vita con altri, con famiglie che si appoggiano l’una all’altra, è molto importante e solo così, in questo coinvolgimento della comunità, degli amici, della Chiesa, della fede, di Dio stesso, cresce un vino che va per sempre." (Benedetto XVI alla festa delle testimonianze - VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Milano, 1-3 giugno 2012)

martedì 5 marzo 2013

Ricordi di un Pontificato


Nel ritiro di Quaresima del 3 marzo abbiamo ricordato la figura del grande Benedetto XVI leggendo cinque brani collegati ad altrettanti momenti del suo pontificato. E' stata la nostra preghiera di ringraziamento al Signore per averci donato un grande Pastore e, allo stesso tempo, è stata la nostra invocazione allo Spirito perché scelga un nuova coraggiosa guida per gli umili operai della sua Vigna.

«UMILE LAVORATORE»
“Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria Sua Santissima Madre starà dalla nostra parte”.

LA 1ª ENCICLICA «DEUS CARITAS EST»
“Amore di Dio e amore del prossimo sono inseparabili, sono un unico comandamento. Entrambi vivono dell’amore proveniente da Dio che ci ha amati per primo. Così non si tratta di un comandamento che dall'esterno ci impone l’impossibile, bensì di un’esperienza d’amore donata dall'interno  un amore che, per sua natura, deve essere partecipato ad altri. L’amore cresce attraverso l’amore. L’amore non può fermarsi all'eros, né alla filìa, cioè all'amicizia o alla solidarietà, se no non regge, ha bisogno della gratuità del dono”.

«IN PREGHIERA CON I GIOVANI»
“Cari giovani, non abbiate paura di mettere in gioco la vostra vita facendo spazio a Gesù Cristo e al suo Vangelo: è la strada per avere la pace e la vera felicità nell'intimo di voi stessi, è la strada per la vera realizzazione della nostra esistenza di figli di Dio, creati a sua immagine e somiglianza... cercate la gioia nel Signore: la gioia è frutto della fede, è riconoscere ogni giorno la sua presenza, la sua amicizia... Cari amici, la gioia è intimamente legata all'amore  sono due frutti inseparabili dello Spirito Santo. L’amore produce gioia e la gioia è una forma di amore... Per entrare nella gioia dell’amore, siamo chiamati ad essere generosi, e non accontentarci di dare il minimo, ma di impegnarci a fondo nella vita, con un’attenzione particolare ai più bisognosi... Impegnatevi a studiare con serietà; coltivate i vostri talenti e metteteli fin d’ora al servizio del prossimo... che tutta la vostra vita sia guidata dallo spirito di servizio e non dalla ricerca del potere del successo materiale e del denaro... La felicità che cercate ha un nome, un volto: quello di Gesù di Nazareth.”

«GIORNATE MONDIALI CON LE FAMIGLIE»
“La famiglia fondata sul matrimonio è la prima scuola di formazione e di crescita sociale, morale e spirituale; della verità e all'amore di Dio. Famiglia, lavoro, festa: tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la paternità e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano. In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere. Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell'amore autentico, quello che viene da Dio e unisce a Lui e proprio per questo “ci trasforma in un Noi che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine Dio sia tutto in tutti”.

«LE DIMISSIONI: GESTO CORAGGIOSO PER IL BENE DELLA CHIESA»
“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale deve essere compiuto non solo con le opere e le parole, ma non meno soffrendo e pregando...per governare la barca di Pietro ed annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito... Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la santa Chiesa di Dio... Dio mi chiama a salire sul monte per dedicarmi di più alla preghiera e alla meditazione, ma questo non significa abbandonare la Chiesa!”


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